Mentre il mercato delle criptovalute continua a espandersi, l’Islam si pone seri dubbi sul rispetto dei precetti della religione musulmana.
A causa della grande confusione tra la popolazione musulmana in merito alla sua legittimità, Mufti Muhammad Abu Bakar, uno studente della scuola islamica e capo della sezione Sharia della Blossom Finance, ha stilato un rapporto secondo cui è stato stabilito che i Bitcoin possono essere considerati halal.
Abu Bakar sostiene che la Sharia è interpretabile su determinati assunti e può facilmente creare contraddizioni che non hanno risposte chiare.
Partendo dal presupposto che la criptazione è proibita, il rapporto di Blossomfinance scrive che, dal momento che la cripto è ampiamente accettata, è ormai considerata una forma di denaro; un’altra ragione è che la crittografia non è controllata da un’autorità centrale e può, pertanto, essere più sicura degli attuali sistemi esistenti.
L’avvertimento, però, è quello di non acquistare criptovalute a scopo di investimento, ma di utilizzarle come sistema di pagamento sfruttando i numerosi vantaggi rispetto ai sistemi convenzionali.
Tale rapporto contraddice quanto affermato dagli studiosi egiziani e turchi, che avevano addirittura emanato delle fatwa, in quanto – a loro parere – i Bitcoin potrebbero essere utilizzati per attività illegali. Ma anche qui Abu Bakar ha prontamente confutato tali tesi, sostenendo che l’uso di qualcosa di illegale per scopi illegali non la rende necessariamente illecita.
Fonti:
https://www.giornalettismo.com/archives/2656335/dubbi-islam-criptovalute-sharia
https://cryptovest.com/news/indonesian-finance-group-says-bitcoin-is-halal/